Vite di coppie non illustri e neppure esistite, per quanto/Prudenza e Gerardo

Prudenza Castoldi aveva sempre desiderato saper comunicare con precisione. I desideri. I sogni. Le emozioni. Ancora bambina, aveva scoperto i misteriosi sentieri della corretta comunicazione tra uomo e donna riuscendo a farsi regalare dal proprio cugino coetaneo la sua lucente macchinina rossa: senza subdola coercizione da parte di lei nè piagnucolosi pentimenti da parte di lui. Ignoriamo purtroppo metodi e circostanze, altrimenti non avremmo omesso di raccontarveli come di praticarli noi stessi senza vergogna alcuna. Circa al termine del proprio percorso di studi in psicologia della comunicazione, nel bel mezzo di una lettera che stava scrivendo per aiutare una sua compagna di corso che non riusciva a esprimere a parole quello che il suo cuore provava, aveva capito che sopra ogni altra forma di comunicazione quella che più la interessava era l’interazione tra uomo e donna con le sue misteriose incomprensioni e i clamorosi fraintendimenti. Carola, la sua compagna di corso, e il suo Filippo, ad esempio: volevano la stessa cosa ma continuavano a sbagliare il modo di comunicarsela. Ecco, era come tra due stranieri che parlassero linguaggi differenti: ci voleva un traduttore! Lavorare come volontaria alla radio della facoltà era stato un perfetto allenamento per l’avventura entusiasmante che l’attendeva di lì a qualche giorno: una vera trasmissione radiofonica, uno spazio tutto suo presso la radio locale, un’emittente regionale con una certa pretesa d’ importanza. Aveva appena trovato il nome perfetto con cui battezzare la propria trasmissione. “Traduzioni dal cuore”. Non vedeva l’ora di iniziare.

Gerardo Fartini fin da piccolissimo aveva saputo di voler fare il dj. Si era improvvisato il suo primo impianto di trasmissione usando i propri giocattoli e una tastiera a pile: i suoi genitori avevano capito che non sarebbero mai riusciti a farne un odontoiatra e si erano arresi prima ancora che la battaglia cominciasse. Dopo la scuola, da ragazzino, andava alla radio locale a spiare i professionisti. Voleva imparare. Si era comperato un piccolo registratore portatile risparmiando la propria paghetta e registrava la sua stessa voce per correggerne i difetti e le inflessioni dialettali. Voleva essere pronto. E quando gli affidarono la sua prima vera trasmissione, un programma serale di dediche e richieste, lo era. Aveva rapidamente scalato i ranghi della radio in cui lavorava, diventando uno dei conduttori di punta. Con la sua voce calda e affascinante adesso apriva le trasmissioni al mattino presto: doveva alzarsi all’alba ma gli importava fino a un certo punto. Dimenticava la levataccia non appena apriva il microfono e cominciava il suo programma. Per tre ore, dalle sei e mezza alle nove e mezza, l’etere era il suo regno. Aveva un trucco che non aveva mai svelato a nessuno: pensava alla sua donna e parlava con lei e per lei. Questo dava alle sue parole un’intimità speciale che gli aveva creato un incredibile numero di ascoltatori. Ce l’aveva fatta. Gerardo era diventato Gerry, il dj. La sola, autentica difficoltà era che la sua donna esisteva soltanto nel suo cuore e nei suoi pensieri. Non si trattava di un ideale nè di una fantasia: per lui era reale, quindi le parlava. Solo che non l’aveva ancora incontrata. Era solo questione di tempo.

Per darsi coraggio il primo giorno, Prudenza aveva indossato il suo vestito portafortuna: rosa e corto, le stava benissimo e le dava sicurezza. Se l’era messo anche per la sua prima trasmissione alla radio della facoltà e ricordava ancora la ragazza che le aveva portato i pasticcini qualche giorno dopo, ringraziandola per i consigli azzeccati. Una telefonata via l’altra, la sua prima mezz’ora di Traduzioni dal Cuore era filata via abbastanza liscia. Doveva ancora memorizzare le parti tecniche, cuffie- interfono-tempi pubblicitari, e imparare a padroneggiare l’emozione nella voce, eppure voleva farcela con tutta se stessa. Certo, il senso di responsabilità si faceva ben sentire: questo, non assomigliava per niente alle domande a cui aveva risposto alla radio della facoltà. Questo, era roba seria.

Prudenza
Mamma che fifa. Spero di aver dato le risposte giuste. Comunque ho sempre specificato con chiarezza che si tratta di semplici consigli, che non ho ancora alcuna esperienza e di consultare appunto esperti qualificati prima di prendere qualunque seria decisione. Forse avrei dovuto scegliere un’altra strada. La cuoca, magari. Strapazzare le uova non fa del male che ai tuorli. E quell’antipatico del loro famosissimo dj! Odioso. Che bisogno aveva di rispondermi male. Io stavo solo cercando di essere amichevole. Alla larga, d’ora in poi.

Gerardo
Non ci posso credere. Incontro la donna della mia vita e mi comporto come un idiota. E adesso? Con quello che le ho detto mi sono giocato ogni possibilità. Neanche buongiorno, mi dirà più. Magari potrei telefonarle durante il suo programma e chiedere un consiglio direttamente a lei. Sì, buona questa! L’idea migliore che tu abbia mai avuto, genio.

Prudenza
Oggi è andata molto bene, la puntata. E c’è stato quel tipo strano con la voce buffa che voleva riconquistare la sua “quasi ragazza”. Simpatico, tutto sommato. Chissà se ce la farà. Mi sa di no, poveraccio.

Prudenza
Non ho capito la mossa dei fiori. Gerry il bruto mi ha fatto trovare un mazzo di margherite. Con un biglietto ” Ti chiedo scusa per il mio comportamento, possiamo ricominciare?” Ma ricominciare cosa, che non abbiamo mai iniziato niente se non una mezza conversazione?! Comunque, non sia mai che proprio io non offra una seconda possibilità. Aspetta solo che veda la mia risposta, il bruto.

Gerardo
Un cactus, mi ha mandato. Però non ha rifiutato le mie scuse. Domani ci riprovo.

Prudenza
Il tipo anonimo con la voce buffa, in falsetto, ha richiamato in trasmissione. Ha detto che i fiori hanno fatto il loro effetto ma adesso non vuole sbagliare niente. E io che ne posso sapere, di cosa piace alla sua ragazza? Sono stata sul generico, del resto dimostrando gentilezza e rispetto, non si sbaglia mai. Staremo a sentire la prossima puntata.

Gerardo
Centro! Mi sono presentato, mi sono scusato e forse ho recuperato un po’. E’ un inizio. Almeno lo spero.

Prudenza
Il Bruto oggi mi ha salutata educatamente ed è stato talmente gentile che non ho potuto negargli un caffè. E l’anonimo con la voce in falsetto ha chiamato di nuovo! Sembra che la gentilezza abbia fatto colpo anche sulla sua ragazza. Sempre sottovalutata, la gentilezza. Dovrò insistere con il tipo anonimo che si lasci chiamare con un nome anche fittizio, se mi scappa in trasmissione Farinelli sai che figura.

Gerardo
Avrà capito che sono io che le telefono in trasmissione? No, dài, la voce è troppo diversa. Sono troppo un grande a cammuffarla. E poi Eros, che nome perfetto. Smetto quando voglio, comunque. Di telefonarle.

Prudenza
Mi ha detto che si chiama Eros. Un nome falso di certo. Gli ho consigliato di invitarla fuori, la sua ragazza: a cena, a pranzo, sulle giostre, dove gli pare. Non credo di aver sbagliato, una ragazza esce volentieri, giusto? Lo spero, perchè non è che io, pur essendo una ragazza, abbia così tanti inviti. Pochi, invece. Neanche uno?

Gerardo
L’ho invitata fuori, e ha accettato. Oh, ci sa fare, con i consigli, niente da dire. La porterò in pizzeria, una cosa semplice. Ma sarò irresistibile!

Prudenza
Mi ha invitato a mangiare la pizza, il Bruto. E io ho detto di sì. Incredibile! Perchè, poi? Mi incuriosisce. E a dire la verità, è proprio bello. Sì, anch’io ho gli occhi. E tutto il resto, del resto.

Prudenza
Non vorrei ammetterlo ma mi sono proprio divertita. La pizza era eccezionale, sottile e croccante, lui affascinante. Abbiamo parlato tantissimo. Ascoltarlo è eccitante, con quella voce che si ritrova. Non so perchè prima non ci avessi fatto caso, alla sua voce. Forse ero troppo occupata a trovarlo antipatico.

Gerardo
Eros che le telefona in trasmissione forse dovrebbe sparire. Prima o poi parlerò troppo e lei mi scoprirà. E’ sveglia. Oggi ha detto a Eros di corteggiare la sua ragazza, che la goccia scava la pietra e che se son rose fioriranno. Mi è sembrato che a parlarmi fosse mia zia. Solo per i consigli, che da Gerry posso dire che per quanto riguarda il fisico è tutta un’altra storia.

Prudenza
Il Bruto mi ha portata al cinema e mi ha offerto anche i popcorn. Ne ho mangiati tantissimi, avevo una fame…Avrò fatto una figuraccia? Ma no, e poi cos’è questa improvvisa voglia di piacergli? Dovrei cominciare a dare qualche consiglio romantico anche a me stessa. Il Bruto e il cuore nello stesso pensiero, fatti delle domande e datti le risposte, cara la mia Prudenza. E che siano quelle giuste.

Gerardo
L’ho portata a fare una passeggiata sulla spiaggia, stavolta. La luna, il mare d’autunno, eccetera. Volevo baciarla ma non l’ho fatto. Metti che dopo non voglia più vedermi. Invece, le ho preso la mano e lei me l’ha lasciata. Le ho raccontato di me. E’ facile, parlare con lei. Ascolta sul serio.

Prudenza
L’avevo giudicato male, il Bruto. E’ in gamba, invece. Sa raccontare. E ascolta pure. In spiaggia, con il suono delle onde e l’odore del mare, a un certo punto ho avuto l’impressione che volesse baciarmi. Meglio che non l’abbia fatto, tutto sommato. Non so ancora come gestirei l’evoluzione del nostro rapporto. Oppure sì?

Gerardo
Devo fare qualcosa. Usciamo insieme da un bel po’ e siamo quasi amici. Ma io voglio chiederle di essere la mia ragazza. E se uno dei tipi della sua facoltà cominciasse a corteggiarla? Ce ne sono un paio che vengono sempre a trovarla, ho visto come la guardano. Come se non mangiassero da una settimana e lei fosse primo, secondo e dessert. Soprattutto il dessert. Un’idea mi frulla in testa, ma è talmente folle.

Prudenza e Gerardo
Prudenza prese la telefonata con un certo piacere.
“Eros! E come va, con la tua ragazza?”
“Bene. Benissimo anzi. E’ fantastica. Adesso, io ascolto lei e lei ascolta me”.
“Mi fa davvero piacere. Quasi mi sembra di conoscerla, ormai, la tua ragazza.”

Silenzio.
“Ma tu la conosci.” dice la voce di Gerry nelle cuffie.
Prudenza diventa rossa. Tace. Sorride. “Sai? A un certo punto mi è venuto, il dubbio che fossi tu.”
“E adesso che ne hai la certezza, posso continuare a chiederti consigli?”
Silenzio.
“Sì, che puoi. Sempre sullo stesso argomento?”
“Be’, che dirti…secondo me, la Prudenza non è mai troppa”.

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