Vite di uomini non illustri e neppure esistiti, per quanto /2

P { margin-bottom: 0.21cm; direction: ltr; }P.western { font-family: “DejaVu Serif”,serif; font-size: 12pt; }P.cjk { font-family: “Arial”; font-size: 12pt; }P.ctl { font-family: “Arial Unicode MS”; font-size: 12pt; }

Nelle fredde mattine di marzo, quando esci all’alba per andar dall’ortolano
e arrivarci prima che un’orda di vecchietti assatanati ti freghi le zucchine migliori, l’aria frizzante e la bruma ti fanno rabbrividire: e su quei brividi, il pensiero ti corre a San Tremebondo dei Migliori, quasi martire.
Pio vissuto in un secolo lontano e dimenticato, un’epoca di soprusi nella quale pochi avidi signori spadroneggiavano su di una popolazione inerme costretta a privarsi del necessario per pagare tasse inique e assurde, egli non aveva che il coraggio di essere se stesso.
Catturato per essere sottoposto a tortura, per la paura di quanto l’attendeva tremava con tale intensità da non consentire ai suoi aguzzini
neppure di legarlo alla tavola dei supplizi.
I malcapitati carcerieri persero così tanto tempo perseverando nei vani tentativi di legare Tremebondo,
che per lo sconforto decisero di convertirsi: col suo solo tremore, Tremebondo conquistò alla fede (ma quale? Boh) tre nerboruti farabutti.

Per commemorare degnamente quel sant’uomo, il 29 marzo si perde tantissimo tempo.
Anche non volendo.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.